latifoglie
Le latifoglie rappresentano gli alberi più frequenti e caratteristici delle zone mediterranee, subtropicali e tropicali. In base alla persistenza o meno delle foglie, le latifoglie, siano alberi od arbusti, possono essere sempreverdi o caducifoglie. Nelle sempreverdi, con la comparsa delle nuove foglie d’annata cadono le foglie degli anni precedenti. Nelle caducifoglie, dopo la spogliazione completa della chioma, ha luogo la rinnovazione completa dell’apparato fogliare. Questi caratteri sono, in qualche modo, legati al clima: negli ambienti mediterranei e tropicali prevalgono le piante a foglie persistenti, negli ambienti freddi e montani prevalgono le piante a foglie caduche.
Insieme alle piante nostrane, come bagolari, pioppi, faggi, olmi, frassini, aceri, ligustri, aceri, ecc. numerose specie di provenienza esotica, come l’eucalipto, la quercia rossa, il ficus, le acacie e molte altre hanno trovato casa nei nostri giardini.
Le latifoglie presentano la più grande diversità biologica del mondo vegetale e hanno un’importanza ecologica fondamentale.
acacia
Albizia (Acacia julibrissin) – Viene dall’oriente da dove è stata importata a metà del XVIII° secolo da Filippo degli Albizzi al cui nome la specie fu dedicata. È un alberetto alto fino a 8-10 metri con chioma ad ombrello spesso usato nei giardini per l’effetto scenico dovuto alla leggerezza del fogliame e la vistosa fioritura. I rosei e profumati fiori estivi sono caratterizzati da capolini sferici su lunghi stami. Le foglie sono decidue, composte e bipennate, come mostra l’immagine.
Allo stesso ordine appartiene la Robinia, o pseudoacacia, citata più sotto.
Questa Albizia si trova nel giardino del Casale Rosa di Via Grottaperfetta. Acacie della medesima famiglia, come le Mimose (A. Dealbata), sono attualmente visibili solo entro giardini privati, quelle del nostro parco pubblico sono precocemente deperite.
acero
Acero platanoide (Acer pseudoplatanus) – Albero di prima grandezza con chioma espansa e densa. Il termine specifico allude alla somiglianza delle foglie con quelle del platano. Detto anche acero montano perché cresce bene fino a 1500 metri in gran parte dell’Europa centrale. Le foglie sono caduche, opposte e palmate a 5 lobi dentati con un lungo picciolo, di colore verde scuro e opaco di sopra, glaucescenti nella pagina inferiore. I frutti sono samari con due semi globosi disposti su due ali divergenti, come si vede nell’immagine a fianco, che agevolano la disseminazione in quanto il vento imprime loro un movimento a elica, portandole lontano.
L’Agave dell’immagine si trova nell’area V7 a lato di Via Sommer. Si tratta di un bel esemplare che presenta la classica striatura biancastra delle foglie acuminate. Spesso questa specie viene coltivata in vaso o in giardini rocciosi, ma qui ha trovato un favorevole habitat in parziale ombra dei lecci circostanti.
ailanto
Ailanto (Ailanthus altissima) – Albero di prima grandezza con chioma ampia e irregolare con pochi rami che si dipartono dal terzo superiore. Il tronco è slanciato con una scorza inizialmente liscia e successivamente screpolata con lunghi solchi longitudinali. Le foglie decidue sono picciolate e imparipennate, lunghe fino a 90 cm. I fiori, in pannocchie terminali, sono gradevolmente profumati, a differenza delle foglie. Questi alberi provengono dalla Cina, improvvidamente importati per sostituire i gelsi, hanno avuto una rapida e invadente diffusione in tutta Europa. Anche se mostra ragguardevoli dimensioni e aspetto imponente con una decorativa fioritura negli esemplari coltivati in giardini, è più spesso associato al degrado dell’ambiente in cui facilmente attecchisce come pianta aggressiva e opportunista, tra i muri delle case, gli spazi abbandonati e spartitraffico stradali.
L’Ailanto dell’immagine si trova a lato del parcheggio terminale di Via Modotti, prossimo alla scaletta che scende verso l’area cani di V5. Si tratta di un bel esemplare forse coltivato e non cresciuto spontaneo nell’area verde. Numerosi individui di questa specie crescono un po’ dovunque nel quartiere con rapido sviluppo e spesso altrettanto rapido deperimento entro terreni e interstizi di ogni genere.
bagolaro
Bagolaro o spaccasassi (Celtis australis) – Albero di prima grandezza con chioma arrotondata, ampia e densa di colore verde chiaro. Il tronco è diritto, robusto che si allarga alla base con l’età, ha una scorza sottile di colore grigio chiaro. Le foglie decidue, lanceolate e alterne, brevemente picciolate e acuminate, di un verde più intenso nella pagina superiore. I fiori giallastri si sviluppano a maggio. I frutti sono piccole drupe ovoidali peduncolate appetite dagli uccelli perché contengono semi ricci di sostanze oleose.
Pianta mediterranea si adatta bene a terreni poveri e rocciosi che frantuma con le sue radici (da cui il nome) con veloce sviluppo. Largamente usato per alberature stradali quest’albero predilige le esposizioni soleggiate.
L’esemplare dell’immagine si trova nell’area posta all’estremo nord di V6, accanto a Via della Fotografia. Questa specie conta gli individui più numerosi tra gli alberi presenti nel nostro parco. Una quinta imponente di bagolari corona il grande parcheggio intermedio P9 di Via Modotti. Piante relativamente rustiche questi alberi sono tra quelli maggiormente in salute dell’intero nostro parco.
castagno
castagno
Castagno (Castanea sativa) – Albero di prima grandezza con chioma espansa, rotondeggiante. Il tronco è robusto con scorza liscia e grigia nei giovani esemplari, poi più scura, rugosa e solcata verticalmente. Le foglie decidue sono alterne, lunghe fino a 20 cm di colore verde scuro con un margine tipicamente inciso a denti acuti. I fiori bianco crema sono portati da lunghe spighe e sono molto odorosi. Si trasformano nei caratteristici frutti a riccio spinosi che si aprono a maturità in quattro valve contenenti le castagne, ognuna generata da un singolo fiorellino. Albero originario dell’Europa meridionale ha una vasta diffusione nell’intero bacino del mediterraneo dove ha rappresentato per millenni, con i suoi frutti, un elemento fondamentale per l’alimentazione essendo ricchi di amido e con il legno per le costruzioni e per l’industria dei mobili.
Il piccolo castagno dell’immagine, unico esemplare presente nel nostro parco, si trova al limitare orientale dell’area V5, a lato del ponticello pedonale che sovrapassa il fosso Tor Carbone. Si tratta di un individuo di circa 12 anni che ha avuto uno sviluppo contrastato, forse per la natura del terreno non sufficientemente acidificato.
ciliegio
Ciliegio (Prunus avium) – Albero di media grandezza con chioma espansa, non molto densa. Il tronco diritto con scorza liscia, grigio scura percorsa da lenticelle che si sfaldano in cerchi concentrici, nei susini, che appartengono allo stesso genere (prunus) la corteccia è color castagno. Le foglie decidue, alterne, ovato-acuminate e con margine seghettato presentano due caratteristiche ghiandole rosse al punto di inserzione della lamina sul picciolo. I fiori, non profumati, sono bianco o rosei e compaiono con grande profusione all’inizio della primavera raggruppati in infiorescenze. I frutti sono le caratteristiche drupe variamente rosse a maturità. Pianta largamente usata nei giardini per la splendida fioritura (p. serrulata) e/o per il colore purpureo del fogliame (p. cerasifera) è normalmente coltivato per i frutti e per il legno assai pregiato.
Il ciliegio dell’immagine cresce nell’area V6 a lato del vialetto che conduce nell’area giochi circolare. La gran parte dei pruni presenti nel parco è della specie con fogliame rosso-purpureo come viene mostrato nel riquadro sottostante. In questi alberi è tipica la produzione di una resina mucillaginosa bruna che fuoriesce dalle ferite e si rapprende a protezione dei tessuti oleosi.
eucalipto
Eucalipto rostrato (Eucalyptus camaldulensis) – Albero di prima grandezza con chioma espansa e slanciata verticalmente. Il tronco è robusto con scorza sottile bianco-verdognola che si sfalda in lunghi nastri irregolari più scuri. Le foglie sempreverdi, picciolate e alterne sono leggermente aromatiche. Hanno forma ovato-lanceolata e margine intero. I fiori si sviluppano fra gennaio e aprile, sono giallognoli e odorosi e sono riuniti in ombrellette di più elementi. I frutti sono cilindrici
Questo albero è originario dell’Australia temperata ove, allo stato naturale, si rinvengono individui dalle dimensioni imponenti ed è stato importato in Europa a metà Ottocento per la forestazione delle coste e per finalità ornamentali e medicinali. Dalle giovani foglie (turioni) si ricava infatti un olio ricco di terpeni (eucaliptolo) usato nelle affezioni respiratorie.
Lo splendido e imponente eucalipto dell’immagine sorge accanto al palazzo che ospita il Commissariato di polizia di Via Grottaperfetta. È un individuo che mostra di aver ben resistito alle ingiurie conseguenti all’impianto delle cancellate circostanti e alla collocazione ai margini di una strada di grande traffico.
frassino
Frassino (Fraxinus excelsior) – Albero di prima grandezza con chioma espansa e slanciata verticalmente e rami ascendenti. Il tronco è diritto con scorza opaca che si sfalda in lunghi nastri giallognoli o bruni. Le foglie persistenti e coriacee, sono aromatiche e con caratteri diversi secondo l’età della pianta, hanno forma ovato-lanceolata e margine intero. I fiori, solitari e ascellari, sono biancastri, a forma di trottola come i frutti conici e legnosi.
Questo albero è originario dell’Australia temperata ove, allo stato naturale, si rinvengono individui dalle dimensioni imponenti ed è stato importato in Europa a metà Ottocento per la forestazione delle coste e per finalità ornamentali e medicinali. Dalle giovani foglie (turioni) si ricava infatti un olio ricco di terpeni (eucaliptolo) usato nelle affezioni respiratorie.
Lo splendido e imponente eucalipto dell’immagine sorge accanto al palazzo che ospita il Commissariato di polizia di Via Grottaperfetta. È un individuo che mostra di aver ben resistito alle ingiurie conseguenti all’impianto delle cancellate circostanti e alla collocazione ai margini di una strada di grande traffico.